Locandina Il piccolo grande senso del dovereTeatro del Legame

presenta

IL PICCOLO GRANDE SENSO DEL DOVERE

un film di Daniele Lamuraglia

regia e sceneggiatura Daniele Lamuraglia
scenografie Mirco Rocchi
fotografia Michele Sapia
costumi Loredana Riccetti
musica Massimiliano Pace
fonica Corrado Meloni
coordinamento attori Alessandro Brandi
coordinatrice di produzione Marina Valor Navarro
produzione esecutiva Enrico Ravalli

Egisto Grassi, figlio di una orgogliosa famiglia popolare che non condivide il fanatismo fascista, entra a lavorare a 15 anni nelle prestigiose Officine Meccaniche Galilei, specializzate nella produzione di strumenti ottici. Proprio per tale qualifica professionale al momento della visita di leva viene assegnato ai sommergibili della Marina italiana. Lui che non aveva mai visto il mare, si trova immerso in profondità dentro un mostro meccanico.Questo film rompe il silenzio che era calato su migliaia di famiglie italiane dall’ultima guerra mondiale ad oggi. La storia che viene raccontata attraverso la vita del protagonista è quella di oltre 600.000 militari italiani (circa l’86% dell’esercito) che si rifiutarono di aderire al nazifascismo e pagarono questa scelta con la reclusione, e spesso la morte, nei campi di lavoro germanici.

Sei mesi dopo l’inizio del servizio militare scoppia la Seconda Guerra Mondiale, e si trova a compiere col suo sommergibile Platino una delle più importanti azioni della Marina italiana.

Alla caduta del fascismo, e in quel tragico giorno dell’Armistizio dell’8 settembre 1943, si trova in territorio tedesco, a Danzica, per esercitazioni. È il momento della scelta: aderire al nazifascismo oppure attendere un buio destino. Egisto, come molti altri compagni, decide di “non andare a combattere contro altri fratelli italiani”, e dopo pochi giorni è recluso in un campo di lavoro come “internato militare italiano”. Una definizione che sarà come un marchio d’infamia durante quei terribili mesi di prigionia, e un titolo da celare nel fondo della propria coscienza anche dopo la Liberazione e nei decenni a venire: per i sopravvissuti della Destra saranno considerati traditori del fascismo; per la Sinistra degli ex militari del fascismo.

Il film mette in luce l’essenza di questa vicenda storica, reinterpretando i personaggi, i luoghi, le situazioni, come se riemergessero dai ricordi che appaiono nei sogni, in un ambiente rievocato dalla creatività degli attori, dall’originalità delle scenografie, delle luci, delle inquadrature, delle musiche, del montaggio, sovrapponendo rielaborazioni d’immagini di repertorio con scene ideate nelle riprese. Un piccolo grande senso del dovere che è maturato nel corso di tre anni, sbocciati insieme ad un gruppo di artisti che avvertono ancora l’impegno civile come uno degli stimoli principali della loro opera.

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