Locandina NaParteNoPeaTeatro del Legame

presenta

 

NaParteNoPea

storie in musiche di sirene

regia Daniele Lamuraglia
canto Anna Granata
arpa Susanna Bertuccioli
contrabbasso Filippo Pedol
voce Milena Scioscia
scene e costumi Ilaria Paoletti
fonica e luci Gianluca Masala
organizzazione Laura Lippi

 

Sabato 27 Febbraio 2010 ore 21
Limonaia di Villa Montalvo a Campi Bisenzio – via di Limite

Presentazione

Quattro artisti in scena rievocano l’atmosfera magica delle caratteristiche corti napoletane, attraverso una storia rivissuta da una cantante, un’arpista, un contrabbassista, un’attrice. Ognuno di loro è un personaggio che partecipa ad una unica storia intessuta con i testi di alcune delle più belle canzoni della musica napoletana.
Musica e Teatro in scena per riascoltare e riscoprire i classici immortali della canzone napoletana sotto una nuova luce: Anema e core, Io te vurrìa vasà, Tazzulella ‘e café …

La raffinata voce della cantante Anna Granata, accompagnata dalle straordinarie sonorità dell’arpa di Susanna Bertuccioli (prima arpa del Teatro Comunale), dalle note creative del contrabbassista Filippo Pedol, dai gesti evocativi e dalle intense parole dell’attrice Milena Scioscia, sotto la direzione del regista Daniele Lamuraglia.

Questa opera rappresenta una novità nel lungo percorso della musica napoletana.
Per la prima volta le celebri canzoni vengono eseguite da quell’antichissimo strumento che è l’arpa, ma reinterpretate con arrangiamenti moderni e con l’apporto creativo del contrabbasso. I brani s’integrano armoniosamente con le invenzioni vocali, trasmettendo un’atmosfera mutevole, che passa sorprendentemente dai toni melodrammatici a quelli spensierati, dal poetico all’ironico, dal pathos alla leggerezza.
L’attrice ci fa scoprire un altro aspetto poco compreso e valorizzato del repertorio partenopeo, che ne rappresenta una delle sue più potenti qualità: la capacità di queste canzoni di evocare una storia.
I testi, prima che cantati, vengono infatti interpretati e vissuti in forma di prosa coinvolgendo tutti e quattro gli artisti in un’unica vicenda, facendoci scoprire la straordinaria abilità di descrivere piccoli e compiuti racconti, che ha reso così feconda e condivisa questa tradizione.