Locandina di Riccardo IIITeatro del Legame

presenta

RICCARDO III
il potere ha un linguaggio

di William Shakespeare
traduzione di Alessandro Serpieri
regia di Daniele Lamuraglia

 

 

con
Gianni Calastri – Riccardo
Andrea Matteuzzi – Buckingham
Francesca Uguzzoni – Elisabetta
Silvia Uguzzoni – Lady Anna
Angela Carlisi – Regina Margherita
Martina Mirabella – Duchessa Madre
Alessandro Bellucci – Clarence
Maurizio Pollastri – Sicario
Arrigo Carcaterra – Tyrrel
Náyade Gutiérrez Mateos – Presentatrice

costumi e scene Accademia di Belle Arti di Firenze
Biennio specialistico di Scenografia
a cura dei docenti Angela Nocentini e Massimo Mattioli
con la collaborazione di Lucrezia Di Francesco e Apollon Avagyan
video di scena Marco Magurno
musiche e suoni Tenedle
fonica e luci Gianluca Masala
assistente alla regia Francesca Uguzzoni
consulenza prof.ssa Giovanna Mochi Università di Siena

Presentazione

Nel panorama dei celebri personaggi shakespeariani, Riccardo III occupa una posizione privilegiata per quanto attiene ad una tematica di stringente attualità: le strategie seduttive del linguaggio.

Come molte altre opere di Shakespeare anche questa è incentrata sui meccanismi del Potere, analizzati nella doppia dimensione politica e psicologica. Ma ciò che rende specifico e unico Riccardo III è il fatto che a guidare il forsennato ingranaggio messo in piedi dal protagonista, non sia un obbiettivo finale come la conquista della corona inglese, ma sia piuttosto una sfida mortale che egli lancia al mondo, alla sua conflittuale logica dell’essere/apparire, al gioco irrefrenabile dell’ipocrisia che lo segna. A questo gran teatro del mondo egli non si oppone, come Amleto che vorrebbe smascherarlo, o come Macbeth che vorrebbe conquistarlo: Riccardo vuole portarlo alle sue estreme conseguenze, vuole essere l’acceleratore di una macchina senza precisa destinazione, vuol essere il genio inarrivabile fra gli attori di uno spettacolo senza conclusioni.

Il suo sigillo s’imprime dunque sul piano della strategia seduttiva, declinata nelle due configurazioni del privato e del pubblico, che si avvolgono magistralmente l’una nell’altra: nella prima, che rivolge al sesso femminile, crea i più raffinati codici del corteggiamento; nella seconda, che rivolge al sesso maschile, inventa le più ingegnose formule della comunicazione.
L’articolarsi di questi due codici è tanto più illuminante oggi, nel momento in cui i desideri della società di massa sono costantemente stimolati e indotti dalle tattiche della comunicazione televisiva e virtuale, sovrapponendo sempre più intensamente la lingua dell’eros con quella della polis.

Ecco quindi Riccardo nostro contemporaneo nella sua scalata irreversibile al potere, attraversare e dominare con straordinaria abilità ogni format tv, fino a rendere naturale con i suoi estremi e geniali artifici linguistici, l’identificazione della sua visione politica con la sua tele-visione, i sogni dei suoi cittadini coi molteplici programmi di una rete sempre più unificante di desideri e aspettative – di vita, e di morte-, per un mostruoso pubblico che infine non può chiedere altro show che quello del sacrificio rituale del proprio Re.