Locandina Januszn, il re dei bambiniTeatro del Legame

presenta

JANUSZ, IL RE DEI BAMBINI

ideazione Yehezkel Yerushalmi
adattamento e regia Daniele Lamuraglia
con Marion D’Amburgo e Tommaso Geri
strumentisti Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino
direttore Ladislao Horváth
mezzosoprano Romina Tomasoni
pianoforte Giovanni Verona
coro di voci bianche ViviLeVoci diretto da Viviana Apicella

 

 

Presentazione

Janusz Korczak è stato un pedagogo, scrittore e medico polacco.

Le sue teorie sulla realtà infantile hanno rivoluzionato non solo la pedagogia ufficiale, ma l’intero modo di concepire il bambino nella società occidentale. Aveva capito in anticipo sui tempi che è possibile riconoscere i diritti dei bambini soltanto quando si è capaci di vedere e di sentire come loro, quando si riesce a considerare il loro mondo altrettanto importante del nostro, e quando si è capaci anche di trarne degli insegnamenti.

Nato a Varsavia in una famiglia ebraica, nel 1911 fondò la Casa degli Orfani, di cui divenne direttore. L’orfanotrofio era gestito dagli stessi bambini, che lo sostenevano grazie al loro lavoro manuale e artigianale. Quando nel 1942 i nazisti prelevarono dall’orfanotrofio tutti i duecento bambini presenti per condurli a Treblinka, Korczak e la direttrice dell’istituto – a cui gli stessi nazisti avevano sconsigliato di accompagnare i bambini – incapaci di abbandonarli, decisero di seguirli, trovando in seguito la morte.

Lo spettacolo di musica, canto, teatro e video, farà rivivere alcuni momenti cruciali della vita di Janusz Korczak, dalla scelta di dedicarsi ai bambini, alla fondazione della Casa degli Orfani, alla sua celebre favola Il Re Matteuccio, passando attraverso l’opera per ragazzi Brundibar del compositore Krasa ripresa più volte in alcune sue parti da un coro di voci bianche e accompagnata dalla proiezione di qualche frammento del video originale dell’esecuzione dell’opera dei piccoli internati a Theresenstadt.

Krása e Hoffmeister scrissero Brundibar nel 1938 per un concorso organizzato dal governo, concorso che venne successivamente annullato a causa degli sviluppi politici del tempo. Le prove cominciarono nel 1941 all’orfanotrofio ebraico di Praga, che al momento funzionava anche come struttura educativa temporanea per bambini divisi dai loro genitori dalla guerra. Nell’inverno del 1942 all’orfanotrofio si svolse la prima dell’opera: a quel tempo, il compositore Krása e lo scenografo Frantisek Zelenka erano già stati deportati a Theresienstadt. Nel luglio del 1943 quasi tutti i membri del coro originale e il personale dell’orfanotrofio vennero deportati a Theresienstadt. Solo il librettista Hoffmeister poté scappare da Praga in tempo.

Riunito il cast a Theresienstadt, Krása ricostruì l’intera partitura dell’opera, basandosi sulla propria memoria e una parte dello spartito del pianoforte che ancora possedeva, adattandola agli strumenti disponibili al campo: flauto, clarinetto, chitarra, fisarmonica, piano, percussioni, quattro violini, un violoncello e un contrabbasso.. Il 23 settembre del 1943 ebbe luogo la premiere di Brundibár. La produzione fu diretta da Zelenka, con le coreografie di Camilla Rosenbaum, e fu riproposto 55 volte durante l’anno successivo.

Una rappresentazione speciale di Brundibár si tenne nel 1944 per una rappresentanza della Croce Rossa, che andò ad ispezionare le condizioni di vita nel campo; quello che la Croce Rossa non sapeva all’epoca era che la maggior parte di quello che vide durante la visita era mera finzione, e che una delle ragioni per le quali Theresienstadt sembrava così confortevole era che molti dei suoi residenti erano stati deportati ad Auschwitz con lo scopo di ridurre l’affollamento del campo durante la loro visita. Più tardi quell’anno la rappresentazione di Brundibár fu filmata per un film di propaganda Nazista. La maggior parte dei partecipanti alla rappresentazione di Thereisenstadt, incluso il compositore Krása, furono successivamente trucidati ad Auschwitz.

I testi interpretati dagli attori saranno intrecciati a musiche toccanti interpretate dall’orchestra e dal coro di voci bianche.

Programma musiche:
Cominciamo con due melodie scritte da compositori ebrei russi-polacchi. La prima è una canzone triste scritta da Miron Levine, un compositore vissuto a Mosca, discendente da una famiglia di musicisti e scomparso nel nulla nel 1942 insieme al fratello flautista.
Seguirà una famosa ninna nanna scritta da Abraham Goldfaden, un medico russo che ha costruito il primo teatro in lingua Yiddish (la lingua degli Ebrei in Europa).
Per restare in tema abbiamo scelto di eseguire un movimento dal “Gioco per bambini” di Georges Bizet intitolato “Piccolo marito, piccola moglie”, trascritto per trio.
Seguirà “L’enigma eterno” di Maurice Ravel il cui testo, nella versione originaria, era in lingua Yiddish. Abbiamo scelto di eseguirne una trascrizione per tre strumenti, senza il canto.
Il compositore Miron Levine ha scritto per il fratello Theodore, flautista, uno scherzo–capriccio. Abbiamo pensato di eseguirlo, dedicandolo ai due fratelli scomparsi come tantissimi altri durante la guerra.
Ci è sembrato d’obbligo finire con i “Canti per bambini morti” di G. Mahler.